Biker gentiluomo…

Biker gentiluomo

Domenica, mentre percorrevo un single track nel boschetto di Villa Pamphili, vedo che dalla direzione contraria alla mia sta venendo una coppia di signori a piedi.

Mi fermo qualche metro prima appoggiandomi ad un albero per dar loro la precedenza.

Quando l’uomo mi raggiunge mi guarda e mi fa:  “Veniamo spesso a passeggiare qui e lei è il primo ciclista che si ferma….” e così ci fermiamo qualche minuto a commentare la prepotenza e l’arroganza dei ciclisti nei confronti dei pedoni: sfecciano e fanno il pelo alle persone, quando ottengono strada non dicono neanche grazie ma pretendono sempre la precedenza.

Ovviamente non tutti i ciclisti sono così, però se qualcuno si lamenta è perchè è una situazione che capita di frequente.

Da un lato mi ha fatto piacere che delle persone abbiano riconosciuto la mia educazione rispetto ad altri, ma da un lato mi rattrista sapere che considerazione abbiano i pedoni nei riguardi dei biker.

Ne approfitto per linkarvi il Galateo del ciclista

 

 

Abile e Arruolato

Cuore affaticato

Qualche giorno fa, a seguito di un leggero malessere, mi sono state riscontrate delle aritmie cardiache e mi è stato consigliato di sottopormi ad alcuni accertamenti specifici da fare a riposo e sotto sforzo.

Da tre anni mi sottopongo regolarmente ad una visita medica per ottenere il certificato per attività agonistica, più che del pezzo di carta (che comunque mi serve per partecipare sporadicamente a qualche garetta), l’utilità di questa visita è quella di avere un checkup completo sullo stato di salute del proprio cuore.

Finora nelle prove sotto sforzo effettuate durante queste visite non è mai emerso niente, però visto che col cuore non si scherza mi sono sottoposto a questi accertamenti.

Oltre all’ ecocardiogramma, che ha immortalato il mio cuoricino con delle belle e panoramiche istantanee, mi sono dovuto sottoporre anche ad un elettocardiogramma dinamico [W:Holter] della durata di 24 ore.

In pratica mi hanno attaccato una scatoletta con dei sensori che hanno registrato per una giornata intera ogni sussulto del mio cuore.  Lo scopo della macchinetta è di memorizzare l’andamento del cuore per tutta la durata delle 24 ore in modo da stabilire se in alcune situazioni si verificano dei comportamenti anomali: a corredo viene anche fornito un foglio su cui annotare tutte le attività che si sono svolte nella giornata con la relativa ora di inizio. Per rendere più veritiero l’esito del monitoraggio si viene invitati a compiere tutte le attività che si svolgono normalmente compresi gli eventuali allenamenti ed attività sessuali. Ho cercato di fare più movimento possibile, facendo 4/5 rampe di scale a piedi (da 5 a 7 piani) ed allenandomi con una spinbike, annotando tutto sul quadernino. Il problema è stata l’attività sessuale: ho provato a coinvolgere le mie amiche e colleghe per poter rendere il test il più attendibile possibile, ma loro non ne hanno voluto sapere; ho provato a spiegare che si trattava di un’accertamento medico che non c’era dietro alcun secondo fine… ma niente! Loro che sono passionarie lo avrebbero fatto volentieri con me per il desiderio ed il piacere di farlo: ma farlo finalizzato ad una indagine diagnostica sembrava troppo squallido ed hanno preferito mandarmi in bianco!

 

A fini statistici…

Frequenza minima: 39

Frequenza massima: 167

Frequenza media: 63

 

Giudizio finale:  Abile e arruolato!


IBAN – Risalire alla banca

Negli ultimi giorni mi è capitato di dover contattare una banca di cui non avevo gli estremi per contattarla ma solo il codice IBAN 

Risalire dal codice IBAN alle vecchie coordinate bancarie non è difficile, in quanto lo standard prevede che il codice sia una combinazione di altre codici quale ABI, CAB e n C/C , rispettivamente il 4° , 5° e 6° campo del codice  (es . IT99X1234554321123456789012  -> IT-99-X-12345-54321-123456789012  –  ABI: 12345 – CAB: 54321 – C/C: 123456789012).

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Sicuramente è più facile utilizzare uno di seguenti due link che, a partire dal codice iban , forniscono anche il nome della banca e dell”agenzia, nonchè dell’indirizzo e il numero per contattarla. Come se non bastasse con un click si vede anche la mappa con evidenziato il punto dove si trova la banca cercata.

 

http://www.mutuissimo.it/iban.asp
http://www.blia.it/utili/cercaiban/index.php

La Scarpellata

ScarpellataDomenica 4 gennaio, in compagnia di Geppo960, XR400R, Toty69 e Pippixe ci siamo avventurati sul Monte Gennaro per affrontare la Scarpellata.
Partenza 9:05 dallo Stadio di [W:Palombara Sabina] : fa molto freddo e sulla strada abbiamo trovato parecchio ghiaccio. L’itinerario prevede un breve trasferimento su asfalto in direzione di [W:Stazzano] : la strada è in leggera discesa e, nonostante i guanti nuovi, mi si congelano le mani.

Da Stazzano comincia la salita su sterrato, cominciamo a sudare e ci alleggeriamo un pò. Scavalcata una recinzione comincia la salita vera.
Scarpellata - salita

Il primo tratto è più tranquillo ma diventa sempre più ripido tanto che alcuni tratti li affrontiamo a spinta.

Dopo 12Km, di cui 9 di salita, raggiungiamo il primo traguardo: la Torretta.La Torretta
Facciamo una piccola sosta per mangiare qualcosa e goderci il panorama per poi partire verso il secondo obiettivo: l’albergo abbandonato.

Lo raggiungiamo dopo una brevissima discessa ed una ripida salita (da fare rigorosamente a piedi)

Il terreno è viscido per via delle piogge dei giorni precedenti e faccio fatica a restare in piedi.

Seconda sosta: visita ai resti dell’albergo.
Dopo le foto di rito riprendiamo il cammino per raggiungere la vetta; ormai la gita prosegue a piedi camminando su pietre appuntite.

Raggiungiamo la vetta dopo 3 ore e mezza dalla partenza e 14,5Km


Ci godiamo un pò il panorama e dopo esserci riposati e rifocillati ci imbrachiamo per cominciare la discesa.
Scarpellata - salitaLe fatiche patite in salita sono niente in confronto a quello che ci aspetta per la discesa.

Dopo un primo tratto perso per orientarci cominciamo a scendere in sella. In un tratto poco ripido e privo di significative difficoltà mi impunto con la ruota anteriore facendo un bel tuffo in avanti: per fortuna faccio in tempo a pararmi il viso poggiando le mani sul sasso su cui stavo andando a cozzare.
Dopo qualche secondo perso a realizzare chi fossi e cosa stessi facendo rimonto in sella e ricomincio la discesa (ormai sono un pò impaurito e convinto di essermi giocato il bonus della giornata proseguirò per tutta la discesa cercando di non prendermi troppi rischi).Scarpellata - salita
Affrontiamo un pezzo a piedi salendo leggermente su una pietraia.

Geppo e Simone XR  ci aspettano qualche metro più avanti in uno spiazzetto che precede l’imbocco della Scarpellata.
Qui mi accorgo di aver bucato la ruota posteriore e pippi mi da una mano (ed una camera) a riparla. Mentre pippi ed io interveniamo sulla mia bici anche Geppo e Simone si accorgono di aver bucato e così anche loro si accingono a sostituire le camere d’aria. Mentre noi quattro siamo al lavoro Toty se la ride e fa le foto parlando del più e del meno.
Scarpellata - funiviaQuando siamo pronti per ripartire… ci accorgiamo che anche Toty ha bucato e quindi anche lui adesso si mette al lavoro… tirando fuori dallo zainetto una bella camera d’aria da un kilo e due! Oltre ad essere di peso spropositato si rivelerà essere anche fragile visto che dopo qualche km di discesa verrà fermato da una nuova foratura.Monte Gennaro
Un pò a piedi e un pò in bici piano piano riusciamo ad affrontare tutti i tornantini e le asperità del terreno fino a raggiungere una veloce discesa scorrevole: qui totonno, per non farsi mancare niente, si gioca anche un freno, ormai andato in temperatura.
Raggiunto l’asfalto ci liberiamo delle protezioni ed affrontiamo gli ultimi 5 Km che ci riportano alle macchine.

Totale: 26 KM per 1200m di dislivello – Tempo impiegato 6,5 ore.


Altre foto…


La foratura collettiva

Forature



Discesa poco pedalabile:


scarpellata - discesa



In action (1):


scarpellata - discesa


In action (2):


scarpellata - discesa


In action (3):


scarpellata - discesa


In action (4):


scarpellata - discesa



Il giro….


Scarica la traccia

Lattice: sette mesi dopo

nobby_nicIl 31 maggio dopo essermi ben documentato su internet intraprendo l’attività di latticizzazione dei copertoni della mia mountain bike. Senza entrare troppo nel dettaglio dell’attività (che magari descriverò bene in un altro post) si è trattato di trasformare dei normali copertoni in copertoni [W:tubeless] grazie all’aggiunta di  un pò di [W:lattice]  liquido per impermeabilizzare il copertone e per consentire l’autoriparazione in caso di foratura.

Da qualche tempo ormai la ruota posteriore aveva perso la sua impermeabilità perdendo pressione in una sola giornata (ruota completamente a terra). Stufo di dover gonfiare la gomma prima di ogni uscita (e non rabboccando il lattice all’interno della ruota per motivi di pigrizia) il 31 dicembre decido di levare il copertone per curiosare su cosa sia rimasto all’interno e per rimetterci dentro la classica camera d’aria.

L’operazione è durata mezzora! (solo per la ruota posteriore visto che quell’anteriore ancora tiene…). Il lattice aveva incollato tutto e fatto così tanta presa che per smontare il copertone ho dovuto utilizzare addirittura i cacciacopertoni di metallo facendo non poca fatica. Alla faccia di chi, con le ruote latticizzate, ha paura di stallonare! in compenso mi sono divertito a spellare la parte interna del copertone dove si era formata una resistentissima pellicola elastica formata da lattice essiccato.

Ora dovrei rivedere le mie convinzioni sul fatto di portare con me sempre anche una camera d’aria di scorta nel caso il lattice non dovesse essere in grado di tappare l’eventuale foro: c’ho messo tanto tempo a casa comodo comodo, con gli attrezzi di metallo…. quanto potrei metterci col freddo, sul cucuzzolo di una montagna o in mezzo al bosco? e in gara?

Bike in Umbria

Bike in UmbriaVi consiglio questo sito di itinerari cicloturistici in Umbria Bike in Umbria

In questo sito vengono proposti 30 itinerari (suddivisi per livello di difficoltà in facile, medio e difficile) corredati di planimetria, altimetria, roadbook, traccia GPS, scheda dettagliata, foto ed indicazioni turistiche.

Inoltre vengono indicati anche dei link e recapiti di centri assistenza specializzati

Per chi volesse è anche possibile registrarsi presso il seguente link per ricevere gratuitamente la guida a casa.

Il posto più morbido dove mettere il……

Sella comoda

Chi va in bicicletta prima o poi si trova a dover combattere coi dolorini provocati dalla lunga permanenza in sella.

Su consiglio di alcuni amici e documentandomi anche su internet ho rivolto la mia attenzione aulle Selle SMP caratterizzate da una forma particolare che, cito dal sito:

permette ad ano, prostata, vene pudende, vena e arteria dorsale profonda del pene, scroto e testicoli, mentre per la donna a grandi e piccole labbra e clitoride, di non subire alcuno schiacciamento.

Un modello particolare ho visto che è usato soprattutto nelle gare di endurance ed è proprio a quel modello che ho deciso di dedicare le mie attenzioni e così da un mesetto sono anche io un felice possessore di una Glider da me ribattezzata affettuosamente “clitor” .glider

Il primo impatto non è stato dei migliori visto che il peso poggia su altre ossa e bisogna un pò farci l’abitudine, ma la sensazione di intorpidimento sembrava diminuita. Con l’uso però non sento più i dolori ma si sta ripresentando la sensazione di intorpidimento (ma come… funziona al contrario?)  Sicuramente c’è da lavorare ancora per trovare l’avanzamento e l’inclinazione ideali ma per ora mi ritengo comunque soddisfatto dell’acquisto: spero solo di avere più occasioni per testarla meglio (ma il meteo in questo periodo non aiuta!)