Bike Park sui Monti Sibillini

Il prossimo 31 maggio a Frontignano di Ussita, nelle Marche, verrà inaugurato un nuovo Bike Park.

Ci saranno tre piste freeride (la risalita avviene tramite la seggiovia di Selvapian) che passeranno all’interno di pinete e saranno caratterizzate da passerelle, salti e drop. All’interno del bike park ci sarà un bike shop per l’assistenza ed il noleggio di biciclette e protezioni. Ci sarà un campo scuola e la disponibilità di guide ed accompagnatori


Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito del negozio ROKALFIBIKE dove verrà creata una sezione apposita


Incentivi per acquisto biciclette

Informazione tratta dal sito dell’ ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori):

 

FINALMENTE DISPONIBILI GLI INCENTIVI ANCHE PER BICICLETTE E CICLOMOTORI


A partire da oggi sono operativi gli incentivi messi a disposizione dal Ministero dell’Ambiente e dedicati alle biciclette, ai ciclomotori e ai veicoli elettrici.
Si tratta di un fondo di 8.750.000 euro da erogare nel corso del 2009 ai cittadini che decideranno di acquistare una nuova bicicletta comprese le bici elettriche a pedalata assistita, senza obbligo di rottamazione, oppure un ciclomotore EURO 2 termico o elettrico in questo caso con obbligo di rottamazione di un ciclomotore omologato EURO zero o EURO 1.

In particolare l’entità degli incentivi è la seguente:

– per l’acquisto di una bicicletta, anche a pedalata assistita , il 30% del costo del veicolo fino ad un massimo di 700 euro;
– per l’acquisto di un ciclomotore Euro 2 a quattro tempi o di un ciclomotore Euro 2 a ridotto consumo, con contestuale rottamazione, il 20% del costo del veicolo fino ad un massimo di 350 euro;
– per l’acquisto di un ciclomotore Euro 2 a due tempi, con contestuale rottamazione, l’8% del costo del veicolo fino ad un massimo di 180 euro;
– per l’acquisto di un motociclo elettrico o di un quadriciclo elettrico, con contestuale rottamazione, il 30% del costo del veicolo fino ad un massimo di 1.300 euro;
– per l’acquisto di un motociclo Euro 3 ibrido, con contestuale rottamazione, il 30% del costo del veicolo fino ad un massimo di 950 euro;
– per l’acquisto di un ciclomotore elettrico, con contestuale rottamazione, il 30% del costo del veicolo fino ad un massimo di 850 euro;
– per l’acquisto di un ciclomotore ibrido, con contestuale rottamazione, il 30% del costo del veicolo fino ad un massimo di 600 euro;

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“Il positivo effetto degli incentivi sui veicoli superiori a 50cc, ci fa ben sperare sull’esito di questa nuova campagna dedicata ai veicoli a basso impatto ambientale. Il segmento dei ciclomotori era in forte sofferenza in quanto rimasto tagliato fuori dagli incentivi statali e la disponibilità di questo accordo con il Ministero dell’Ambiente ci consente di equilibrare l’offerta sul mercato. – dichiara Guidalberto Guidi, Presidente di Confindustria ANCMA – Accelerare il rinnovo del parco circolante obsoleto – ci sono ancora quasi 2.500.000 veicoli EURO zero ed EURO 1- ,consentirà di ridurre il livello delle emissioni e migliorare gli aspetti relativi alla sicurezza”.

La Pineta

Alla fine mi sono lasciato sedurre dagli amici di Cassino e sono andato a trovarli a casa loro per scoprire la “mitica Pineta”.

[singlepic id=328 w=320 h=240 float=left]Alla partenza eravamo “4 gatti”: molti temerari venuti da Roma oltre alla numerosa compagine di amici ciociari.

E così un lungo serpentone di biker si è snodato lungo quel dedalo di sentieri e single track che caratterizzano la pineta.

Ringrazio Skeleton per il prezioso contributo fotografico con cui ha immortalato le varie fasi della pedalata ed i momenti salienti del III° tempo (dove purtoppo io, un pò indisposto, non ho potuto dare il meglio di me).

Peccato che le piogge dei giorni precedenti avevano reso il fondo un pò viscido creando parecchie insidie.

Sicuramente la pineta è un’ottima palestra per chi va in MTB e spero di tornarci presto per affinare la tecnica e conoscere nuovi passaggi. Da notare che in alcuni punti sono state create anche delle strutture [singlepic id=318 w=320 h=240 float=right]artificiali per consentire salti e drop; per mia fortuna in questa occasione sono stati volutamente omessi dal nostro itinerario e mi sono dovuto accontentare solo di un volo in salita in un passaggio in cui bisognava salire sopra una roccia: niente di grave sono rimasto aggrappato all’albero vicino alla roccia che mi ha impedio di rotolare sotto al costo di qualche scorticatura (in realtà ho fatto anche un paio di scivolate in discesa ma niente di spettacolare, quindi non sono degne di considerazione).

Questa è  una foto di quello che abbiamo lasciato dietro di noi

Un po’ di foto (by skeleton & geppo) dove casualmente ci sono io….

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Il percorso

Trasformare le ruote in tubeless con il lattice

Come promesso provo a raccontarvi come ho trasformato delle normali ruote e copertoni per camera d’aria in ruote tubeless.

Personalmente non mi sono inventato niente ed ho fatto riferimento a quanto riportato sul forum mtb-forum.it: il famoso metodo EOT (End Of Time – autore della piccola guida).

Con questo metodo sono riuscito a rendere tubeless le mie Mavic Crossride utillizzando dei copertoni Schwalbe Nobby Nic (modello per camera d’aria).

In pratica ho utilizzato una camera d’aria da 24″ (volendo se ne può usare anche una da 20″)  come flap: l’ho infilata sul cerchio (senza copertone) e poi l’ho tagliata longitudinalmente sul lato esterno.

Una volta aperti i due lembi verso l’esterno ho montato il copertone in modo che il copertone non poggiasse direttamente sul bordo del cerchione ma sulla camera d’aria: poi ho inserito del lattice liquido  (si chiama Latex e l’ho comprato in un negozio di belle arti – volendo posso indicarvi i riferimenti) e con il compressore ho gonfiato le ruote a 4 atmosfere. Lo scopo di gonfiare le gomme ad alta pressione è quello di forzare il lattice ad andare a tappare tutte le microporosità presenti sul copertone e formare un tappo una volta che si solidifica a contatto con l’aria; in questa fase è opportuno far girare le ruote a vuoto in modo da distribuire il lattice in maniera uniforme, avendo cura di assicurarsi di farlo aderire anche sulle spalle del copertone.

Una volta che il copertone tiene la pressione è possibile portarlo al livello di gonfiaggio desiderato e si possono rifilare con le forbici i lembi di camera d’aria che escono lateralmente: il lattice sigillerà la camera d’aria ed il copertone andando a creare una sorta di tubolare.

Le camere d’aria che ho utilizzato io sono quelle “der francese” (= Decathlon) da 3€ l’una. Il vantaggio delle camere con valvola Schrader (dove il cerchione lo consenta) è quello di poter versare il lattice direttamente dalla valvola tramite una siringa con un tubicino: la parte interna della valvola Schrader infatti si può svitare per consentire di versare il lattice e dopo si può riavvitare (piccolo trucco: per evitare che il lattice otturi anche la valvola è consigliabile di spruzzarci un pò di lubrificante, ad esempio silicone spray). Ricordarsi periodicamente di verificare la presenza del lattice all’interno delle ruote agitando le stesse: si sente il liquido che risciacqua; in caso contrario bisogna fare un rabbocco.

La funzionalità del lattice oltre a quella di sigillare le ruote in fase di trasformazione in tubeless è anche quella di otturare dei piccoli fori che si possono creare sul copertone: il lattice, fuoriuscendo dal foro, entra in contatto con l’aria e solidifica formando una sorta di tappo. Grazie a questo sistema la ruota, anche perdendo un minimo di pressione, vi consente di poter tornare a casa senza dove intervenire per riparare il foro.

Per quanto riguarda la quantità di lattice da introdurre io ne ho messo 120ml per ruota (80 ml lattice + 40 ml acqua) con copertoni da 2.1: in fase di trasformazione gran parte del lattice fuoriesce per sigillare i vari micro pori (suprattutto sulle spalle); a regime è sufficiente che ci siano ca 60 ml di lattice (diluito con le stesse proporzioni).

Metodi alternativi prevedono l’utilizzo di nastro adesivo autoagglomerante o di nastro adesivo americano (quello argentato con la trama all’interno) al posto della camere d’aria tagliata usando una valvola specifica per tubeless (mediamente costa 9€) o una valvola estratta da una vecchia camera d’aria; in questo secondo caso è bene verificare che la valvola abbia tenuta stagna.

Edit: chi non riesce a trovare il lattice per stampi nei normali negozi di belle arti lo può acqistare on line su Hobbyland.

A Roma lo si può trovare presso 3G GORLA (Viale dei Consoli, 45 – Roma Tuscolana – +39 067674297) e presso Belle Arti (V.le Angelico, 259 – +39 063217870)

Metro A? ora si può

 

Da poco è stata estesa la possibilità di trasportare biciclette anche a bordo della linea A della metropolitana di Roma.

Questo è quanto riportato sul sito di Metroroma:

Si può accedere alla metropolitana in bicicletta?

E’ possibile trasportare le biciclette sulle linee A e B della metropolitana e sulla ferrovia regionale Roma-Lido oltre che nei giorni festivi, per l’intera durata del servizio, anche tutti i giorni feriali dopo le ore 21.00.
Lungo la linea A non sono accessibili alle biciclette le stazioni Spagna, Barberini, Repubblica, Termini, Vittorio Emanuele e San Giovanni.
Ogni passeggero può portare con sé solo una bicicletta condotta a mano, in ogni caso non dotata di motore; se il viaggiatore non è in possesso di un abbonamento annuale o mensile deve acquistare un biglietto anche per la bicicletta. L’accesso del mezzo è previsto solo nella prima carrozza del treno, non è possibile usufruire delle scale mobili ed è obbligatorio prendere l’ascensore nella stazioni che ne sono dotate. 
I gruppi numerosi (più di 5 biciclette) dovranno segnalare la propria presenza, almeno 24 ore prima, ai numeri 06-57533342 (Metro A), 06-57533330 (metro B) e 06-5748089 (Roma-Lido).

Purtroppo a parte i giorni festivi è possibile utilizzare questa soluzione solo in orario serali non riuscendo a dare un grosso contributo per la mobilità romana; comunque per ora ne ho già previsto un mio possibile utilizzo nei prossimi mesi.

 

Vedi anche il sito dell’Atac.

I laghetti di Percile

I Laghetti di Percile

Domenica  1 marzo ci siamo andati a fare un giretto ai laghetti di Percile.

L’itinerario è uno di quelli pubblicati da P&G ( in particolare si tratta del 12 ).

Itinerario mediamente impegnativo, ma con una lunga e faticosa salita, ai confini del parco dei monti Lucretili che permette di raggiungere i laghetti di Percile

Il tempo non è stato un granchè, tanto che al ritorno abbiamo preso anche un po’ di pioggia.

Sarà stato per il cattivo tempo, o per le ripide rampe cementate ma non tutti hanno gradito il giro: il percorso non era tecnico, magiusto un po’ allenante nella prima metà; io l’ho trovato utile in quanto avevo voglia di farmi un po’ di salita…

Qualche commento:

Eccoci di ritorno dal giro più inutile che abbia mai fatto!

Giro bruttino, rampe cementate in salita e discesoni veloci al ritorno…
insomma, poco divertimento rispetto ai nostri giri soliti.

Al fine giro ci siamo andati a rifocillare a Vicovaro in una bisteccheria – ristorante – pizzeria da Seghetto e la sora Ausilia dove ci hanno fatto mangiare delle bistecche di brontosauro, come potete vedere dalle foto (anche si in realtà si trattava di manzo danese) e ci hanno anche spennato un pochino…

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Altre foto ->  qui <-

 

Il percorso:

38 Km  per poco meno di 800 m di dislivello.

 

Scarica la traccia:

Biker gentiluomo…

Biker gentiluomo

Domenica, mentre percorrevo un single track nel boschetto di Villa Pamphili, vedo che dalla direzione contraria alla mia sta venendo una coppia di signori a piedi.

Mi fermo qualche metro prima appoggiandomi ad un albero per dar loro la precedenza.

Quando l’uomo mi raggiunge mi guarda e mi fa:  “Veniamo spesso a passeggiare qui e lei è il primo ciclista che si ferma….” e così ci fermiamo qualche minuto a commentare la prepotenza e l’arroganza dei ciclisti nei confronti dei pedoni: sfecciano e fanno il pelo alle persone, quando ottengono strada non dicono neanche grazie ma pretendono sempre la precedenza.

Ovviamente non tutti i ciclisti sono così, però se qualcuno si lamenta è perchè è una situazione che capita di frequente.

Da un lato mi ha fatto piacere che delle persone abbiano riconosciuto la mia educazione rispetto ad altri, ma da un lato mi rattrista sapere che considerazione abbiano i pedoni nei riguardi dei biker.

Ne approfitto per linkarvi il Galateo del ciclista

 

 

La Scarpellata

ScarpellataDomenica 4 gennaio, in compagnia di Geppo960, XR400R, Toty69 e Pippixe ci siamo avventurati sul Monte Gennaro per affrontare la Scarpellata.
Partenza 9:05 dallo Stadio di [W:Palombara Sabina] : fa molto freddo e sulla strada abbiamo trovato parecchio ghiaccio. L’itinerario prevede un breve trasferimento su asfalto in direzione di [W:Stazzano] : la strada è in leggera discesa e, nonostante i guanti nuovi, mi si congelano le mani.

Da Stazzano comincia la salita su sterrato, cominciamo a sudare e ci alleggeriamo un pò. Scavalcata una recinzione comincia la salita vera.
Scarpellata - salita

Il primo tratto è più tranquillo ma diventa sempre più ripido tanto che alcuni tratti li affrontiamo a spinta.

Dopo 12Km, di cui 9 di salita, raggiungiamo il primo traguardo: la Torretta.La Torretta
Facciamo una piccola sosta per mangiare qualcosa e goderci il panorama per poi partire verso il secondo obiettivo: l’albergo abbandonato.

Lo raggiungiamo dopo una brevissima discessa ed una ripida salita (da fare rigorosamente a piedi)

Il terreno è viscido per via delle piogge dei giorni precedenti e faccio fatica a restare in piedi.

Seconda sosta: visita ai resti dell’albergo.
Dopo le foto di rito riprendiamo il cammino per raggiungere la vetta; ormai la gita prosegue a piedi camminando su pietre appuntite.

Raggiungiamo la vetta dopo 3 ore e mezza dalla partenza e 14,5Km


Ci godiamo un pò il panorama e dopo esserci riposati e rifocillati ci imbrachiamo per cominciare la discesa.
Scarpellata - salitaLe fatiche patite in salita sono niente in confronto a quello che ci aspetta per la discesa.

Dopo un primo tratto perso per orientarci cominciamo a scendere in sella. In un tratto poco ripido e privo di significative difficoltà mi impunto con la ruota anteriore facendo un bel tuffo in avanti: per fortuna faccio in tempo a pararmi il viso poggiando le mani sul sasso su cui stavo andando a cozzare.
Dopo qualche secondo perso a realizzare chi fossi e cosa stessi facendo rimonto in sella e ricomincio la discesa (ormai sono un pò impaurito e convinto di essermi giocato il bonus della giornata proseguirò per tutta la discesa cercando di non prendermi troppi rischi).Scarpellata - salita
Affrontiamo un pezzo a piedi salendo leggermente su una pietraia.

Geppo e Simone XR  ci aspettano qualche metro più avanti in uno spiazzetto che precede l’imbocco della Scarpellata.
Qui mi accorgo di aver bucato la ruota posteriore e pippi mi da una mano (ed una camera) a riparla. Mentre pippi ed io interveniamo sulla mia bici anche Geppo e Simone si accorgono di aver bucato e così anche loro si accingono a sostituire le camere d’aria. Mentre noi quattro siamo al lavoro Toty se la ride e fa le foto parlando del più e del meno.
Scarpellata - funiviaQuando siamo pronti per ripartire… ci accorgiamo che anche Toty ha bucato e quindi anche lui adesso si mette al lavoro… tirando fuori dallo zainetto una bella camera d’aria da un kilo e due! Oltre ad essere di peso spropositato si rivelerà essere anche fragile visto che dopo qualche km di discesa verrà fermato da una nuova foratura.Monte Gennaro
Un pò a piedi e un pò in bici piano piano riusciamo ad affrontare tutti i tornantini e le asperità del terreno fino a raggiungere una veloce discesa scorrevole: qui totonno, per non farsi mancare niente, si gioca anche un freno, ormai andato in temperatura.
Raggiunto l’asfalto ci liberiamo delle protezioni ed affrontiamo gli ultimi 5 Km che ci riportano alle macchine.

Totale: 26 KM per 1200m di dislivello – Tempo impiegato 6,5 ore.


Altre foto…


La foratura collettiva

Forature



Discesa poco pedalabile:


scarpellata - discesa



In action (1):


scarpellata - discesa


In action (2):


scarpellata - discesa


In action (3):


scarpellata - discesa


In action (4):


scarpellata - discesa



Il giro….


Scarica la traccia